La malnutrizione alimentare cronica è causa di mortalità e di elevata sofferenza, e provoca gravi conseguenze sullo sviluppo fisico e psichico delle persone. La malnutrizione non è dovuta solo alla mancanza di cibo e di alimenti di qualità, ma anche alla carenza di servizi sanitari di prevenzione e di cura adeguati (nel 2015 la malnutrizione è stata concausa di circa 3 milioni di decessi infantili).
L’Etiopia fa parte dei 14 paesi al mondo con la più alta percentuale di persone che soffrono la fame, pari circa al 32% della popolazione etiope. Nel paese circa il 50% dei bambini non hanno un’adeguata alimentazione, mentre il 25,2% di essi sotto i 5 anni d’età è sottopeso e ha un ritardo significativo nella crescita, dovuto soprattutto alla non assunzione delle sostanze nutritive essenziali per la crescita.
Il progetto di contrasto alla malnutrizione infantile ha proprio l’obiettivo specifico di assicurare a circa 50-60 bambini dell’area di Shellalà (al di sotto dei 5 anni di età) assistenza alimentare e monitoraggio sanitario attraverso un sistema di sicurezza alimentare sostenibile e comunitario implementato dalle donne.
I bambini vengono selezionati dal personale della Clinica sulla base dei criteri internazionali stabiliti dal WHO e dall’UNICEF per la malnutrizione e vengono inseriti nel programma sino a quando, dopo controlli periodici, non si denotano miglioramenti soddisfacenti.
Le donne della cooperativa, invece, provvedono alla preparazione e alla somministrazione dei pasti formati da alimenti locali ad alto valore nutrizionale, come i legumi, le verdure, la carne, le uova e l’injera.