Le donne etiopi rappresentano il cardine della famiglia e della società, ma raramente hanno modo di incanalare le innate risorse personali di cui sono dotate in attività lavorative organizzate: molte non hanno i mezzi finanziari per avviare attività e soprattutto non hanno esperienza e non sono incoraggiate.
Consentire alle donne di percepire un proprio reddito non solo favorisce la loro emancipazione, ma aiuta anche a bilanciare i rapporti di potere all’interno del nucleo familiare, mettendole nella condizione di gestire una quota maggiore delle risorse domestiche.
Il progetto della stalla di Shellalà è nato nel 2019 e rappresenta un importante fonte di reddito per diverse donne della cooperativa. L'obiettivo è quello di rafforzare il ruolo delle donne come motore del cambiamento comunitario in termini di sicurezza alimentare, crescita economica e di tutela dell’ambiente.
Le donne gestiscono interamente tutte le attività connesse alla stalla, dalla mungitura delle mucche alla vendita dei prodotti ricavati: il latte, il formaggio e la ricotta vengono venduti nel mercato di Shellalà, oltre ad essere una fonte di sostentamento per diverse famiglie. Inoltre, una parte di questi prodotti viene anche utilizzata per i pasti dei bambini del progetto "lotta alla malnutrizione infantile”.
Dal 2021 è stato avviato un pollaio con circa un centinaio di polli e galline e che coinvolge altre donne della cooperativa, impegnate non solo nell’allevamento degli animali ma anche nella lavorazione e nella vendita dei prodotti.